mercoledì 27 maggio 2009

Fight Club




Era davanti agli occhi di tutti, Tyler e io l'avevamo solo reso visibile.
Era sulla punta della lingua di tutti, Tyler e io gli avevamo solo dato un nome.

SPOILER: nel post che segue verrà svelato il finale del film.
Edward Norton è il narratore e protagonista del film. Ha un buon lavoro, un guardaroba firmato quasi completo, un appartamento che sembra appena uscito da una rivista patinata. Tutto quello che per molti sarebbe fondamentale nella vita.
Perso nella routine impiegatizia (oggi doveva essere martedì…aveva la sua cravatta blu-fiordaliso), soffre di un esaurimento nervoso causato da una marcata insonnia derivata insoddisfazione esistenziale.
Nella disperata ricerca di una cura per la sua malattia comincia a frequentare i gruppi d’ascolto per malati terminali trovando un’illusoria calma interiore che gli permette di esternare le sue emozioni (perché quando pensa che stai morendo la gente ti ascolta veramente invece di aspettare il suo turno per parlare) a tal punto da riuscire a dormire finalmente sonni tranquilli.
Dice di chiamarsi Cornelius, ma questo non è il suo vero nome, infatti si presenta anche con il nome Lenny e Robert. (Non davo mai il mio vero nome nei gruppi).
Quando capisce che non ne può più fare a meno entra nella sua vita Marla Singer (Helena Bonham Carter) che finge, come lui, di avere gravi problemi pur di incontrare persone e approfittare di tazze di caffé gratis.
Da quando c'è lei, l'insonnia ritorna più atroce che mai.

Per caso, durante un viaggio d'affari, s’imbatte nell’eccentrico Tyler Durden (Brad Pitt).
Protagonista: Lei che fa?
Tyler: Come sarebbe?
Protagonista: Cosa fa per vivere!
Tyler: Perché, per far finta che le interessa?
Protagonista: Ah ah ah.
Tyler: C'è una distorta disperazione nella sua risata. Sapone: io produco e vendo sapone.
Un uomo che aveva tutta una sua particolare filosofia di vita:
Tyler: Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome d'un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie…sai cos'è un piumino?
Protagonista: Una trapunta.
Tyler: Una coperta, solo una coperta. Perché due come te e me sanno cos'è un piumino? È essenziale alla nostra sopravvivenza nel senso cacciatore raccoglitore? Allora cosa siamo?
Protagonista: Siamo... Che ne so? Siamo consumatori?
Tyler: Siamo consumatori! Siamo sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona …le cose che possiedi alla fine ti possiedono.


Dopo che un'eruzione vulcanica di detriti (mobili ed effetti personali) esplode dalla sua parete finestra e finisce fiammeggiante nella notte, è ospitato da Tyler nella sua fatiscente casa di Paper ST. (Non sapevo se era il proprietario o un abusivo. In nessun caso sarei rimasto sorpreso).
A questo punto scopre che lo strano venditore di sapone è in effetti un anarchico anticonformista che lo coinvolge, prima nell’organizzare degli incontri clandestini di boxe negli scantinati dei bar, poi nella creazione di un vero e proprio esercito eco-terrorista denominato “Progetto Mayhem”.
Si susseguono un'escalation di violenza, assalti e sabotaggi ai danni dei simboli del capitalismo moderno.
(Perché le società di carte di credito? Se si cancella la traccia dei debiti allora torniamo tutti a zero. Si crea il caos totale).


Alla fine si scuote dallo stato d’alterazione psichica in cui si trova e prende coscienza di sé.
Protagonista: Sei solo una voce nella mia testa.

Tyler: Tu sei una voce nella mia!
Protagonista: Sei soltanto un'allucinazione, perché non posso liberarmi di te?!
Tyler: Hai bisogno di me!
Protagonista: No, non è vero, non è più vero ormai!
Tyler: Ehi, tu hai creato me. Io non ho creato un alterego perdente per potermi sentire meglio. Assumiti la responsabilità!


Fight Club è il capolavoro visionario di David Fincher, che reinterpreta il libro di Chuck Palahniuk con grande abilità. Intelligente presa di posizione contro la società consumistica odierna e quella illusione di benessere che porta assai lontano dalla coscienza interiore, il tutto utilizzando una trama avvincente basata sul “doppio”.
Il tema della schizofrenia è presente già nella promozione del film: le locandine invertono i nomi degli attori rispetto al volto cui sono accoppiati, in una specie di apparentemente incomprensibile gioco che fornisce elementi determinanti per la comprensione del film che ci si appresta a vedere.
Anche l’incipit fornisce un segnale sul tema: accompagnato dalle musiche dei Dust Brothers, è realizzato con la computer grafica 3D e segue una telecamera virtuale all’interno del cervello di Norton concludendo il suo percorso sulla pistola che è puntata nella sua bocca.

E’ un film da vedere più volte per riuscire a comprendere come sia stata sviluppata la tematica della schizofrenia. Nella prima parte del film (quando Tyler/Pitt non è ancora apparso) appaiono parecchi fotogrammi subliminali contenenti la sua figura, sempre nei momenti in cui Norton non riesce a dormire. Quindi quando inizia a frequentare i gruppi di sostegno i fotogrammi subliminali spariscono, mentre quando Marla si fa viva ritornano. Anche in una scena, in cui Norton è in camera d'albergo e guarda una pubblicità in televisione, in cui ci sono dei camerieri vestiti di bianco che dicono all'unisono "benvenuti!", allargando le braccia: in prima fila, il cameriere più a destra è Tyler/Pitt.

Fincher è stato veramente geniale nel figurare il progetto-casa-Ikea così descritto nel libro:
io non ero il solo schiavo del mio istinto di nidificazione. Gente che conosco, che una volta andava a sedersi in bagno con una rivista pornografica, adesso va a sedersi in bagno con un catalogo dell’Ikea.
Abbiamo tutti la stessa poltrona Johanneshov con lo stesso disegno Strinne a strisce verdi. La mia è precipitata per quindici piani, bruciando, dentro una fontana.
Abbiamo tutti le stesse lampade Ristampa/Har costruite con filo di ferro e carta ambientalistica, che non è passata attraverso il processo di sbiancatura. Le mie sono coriandoli.
Tutte quelle sedute in bagno.
Il servizio di posate Alle. Acciaio inossidabile. A prova di lavastoviglie.
L’orologio Vild da anticamera, di acciaio zincato, oh, non avevo potuto farne a meno.
La consolle a ripiani Klipsk, oh, sì.
Le cappelliere Heming. Sì.
Tutta roba che luccicava disseminata nella strada sotto il mio grattacielo.
La mia parure coordinata Mommala. Disegnata da Tomas Harila e disponibile nei seguenti:
violetto
fucsia
cobalto
ebano
antracite
bianco latte o vinaccia.
Una vita intera per comprare questa roba.
I miei tavoli Kalix per le occasioni dallo smalto fine.
I miei tavoli da nido.
Compri mobili. Dici a te stesso, questo è il divano della mia vita. compri il divano, poi per un paio d’anni sei soddisfatto al pensiero che, dovesse andare tutto storto, almeno hai risolto il problema del divano. Poi il giusto sevizio di piatti. Poi il letto perfetto. Le tende. Il tappeto.
Poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi, ora possiedono te.

Norton dapprima sfoglia il catalogo Ikea e, sempre con un effetto computer grafica 3D, il catalogo stesso si crea intorno a lui (con tanto di descrizione didascalica dei modelli e relativi prezzi).


Esattamente come nel film, dove Tyler durante il suo lavoro di proiezionista si diverte a montare immagini porno su pellicole per famiglie; verrà montato lo stesso fotogramma alla fine del film nel lampo dell'esplosione dei palazzi.
Con la canzone dei titoli di coda “Where is my mind?” dei Pixies il cerchio si chiude.



Un buon consiglio: leggetevi l’omonimo libro, vi farà apprezzare ancora di più il film e si insinuerà nelle vostre menti come Tyler ha fatto con il povero Norton.


sabato 23 maggio 2009

Una sola inquadratura


L’industria cinematografica è un’azienda e, come tale, deve portare spettatori/clienti e quindi incassi.

Proprio per questo i trailer sono commissionati a delle "agenzie pubblicitarie" che cercano di presentare la storia del film, in pochi minuti, nella maniera più attraente possibile seguendo determinati canoni tra cui:
una voce narrante che introduca le immagini fornendo le eventuali premesse o dando informazioni sulla storia;
un montaggio frenetico, per lo più inutile;
le musiche utilizzate sono quelle della colonna sonora, anche se spesso si usano brani commerciali facilmente riconoscibili;
e spesso sono menzionati i precedenti film di successo ai quali hanno preso parte gli attori o il regista e/o i premi vinti, che non sempre sono sinonimo di garanzia.
A volte sono così ben fatti che riescono persino ad ingannare lo spettatore facendogli credere che il film reclamizzato sia migliore di quello che effettivamente è.


Una delle poche eccezioni l’ha ottenuta Stanley Kubrick per l’uscita del film Shining.
Il trailer doveva essere muto, con un'onda di sangue rosso, che usciva da una porta e invadeva lo schermo. Non si dovevano vedere né l'ascia insanguinata né altro, tanto meno Jack Nicholson e la moglie, Shelley Duvall.




venerdì 22 maggio 2009

Cannes e dintorni



Direttamente dal tappeto rosso della Croisette, arriva nelle sale milanesi una qualificata selezione dei film presentati all’ultimo Festival Internazionale di Cannes e soprattutto alla Quinzaine des Rèalisateurs.


Da mercoledì 10 a martedì 16 giugno
, Cannes e dintorni proporrà circa 30 film per un’abbuffata di cinema d’autore.

L’iniziativa è promossa dal Settore cultura della Provincia di Milano e dall’Agis lombarda.


Abbonamento per la visione di tutti i film 30 euro.Biglietti: 7 euro intero, 5 euro ridotto. (Tessere Agis-Vieni al Cinema, soci Fnac, Card MyMovies, Centre Culturel Français)


Vendita abbonamenti dal 4 giugno.
On-line su
www.lombardiaspettacolo.com e dalle ore 15.00 presso Anteo spazioCinema e Colosseo Multisala.


Appuntamenti.
Martedì 9 giugno, alle ore 18.00 Fnac Milano (via Torino, 45)
Daniela Persico e Giancarlo Zappoli introdurranno i film e i percorsi di visione proposti da Cannes e dintorni.



giovedì 21 maggio 2009

Chemical Burn




E' solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa. (Tyler Durden)

Fight club

mercoledì 20 maggio 2009

Disclaimer


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.

Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001.

L’ Autore non ha alcuna responsabilità sui contenuti dei siti in collegamento, sulla qualità o correttezza dei dati.

Egli si riserva la facoltà di rimuovere le informazioni, fornite da terzi, ritenute offensive o contrarie al buon costume.

Le immagini sono correlate agli argomenti di cui si scrive. Alcune, sono provenienti da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora i soggetti proprietari fossero contrari alla pubblicazione non dovranno far altro che segnalarlo in modo da poter procedere ad una rapida eliminazione.

L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti dei lettori. Commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze o delle leggi, non sono da attribuirsi all’autore del blog, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.

L’autore del blog si impegna a cancellare ogni commento ritenuto potenzialmente lesivo, offensivo o contro la legge ed a collaborare con le autorità compententi al fine di fare perseguire i responsabili. Qualora dovessero sfuggire la cancellazione di commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze lo si comunichi al seguente indirizzo frammentidicelluloide@gmail.com.

Nel caso di persistenti e durature violazioni lesive dell’immagine o dell’onorabilità sia del blogger sia di persone terze, l’autore si riserva di intraprendere qualsiasi azione verso le autorità competenti.

Ogni commento non viene nè moderato nè supervisionato tuttavia, in alcuni casi, mi avoco il potere di cancellarli.

martedì 19 maggio 2009

Quando l’arte richiama l’arte

Anno 2027. Il grande problema di tutto il pianeta è l'infertilità degli umani. Non si riescono a fare bambini, il più giovane è appena morto ed aveva già 18 anni.
Ogni nazione cerca di salvaguardare i propri territori, le frontiere sono state chiuse, i profughi vengono espulsi (se non uccisi) dopo essere stati deportati in città trasformate in lager.

Nel contempo per preservare l’arte è stata istituita “L’Arca Delle Arti” (insediata all’interno della celebre centrale per l’energia elettrica di Battersea) che possiede opere come il David di Michelangelo e la Guernica di Pablo Picasso.
Con l’aiuto di Jasper Palmer e dell’ex moglie Julian Taylor, Theo (Clive Owen) lotterà per condurre l’unica ragazza gravida verso la nave di “Progetto Umano”.

Tratto dall'omonimo libro di P.D. James, Alfonso Cuaròn ambienta, in una Londra governata da un regime fascista, il film “I figli degli uomini”.

Nella sequenza in cui Theo, avendo bisogno di un lasciapassare per poter uscire da Londra, si reca nell’ufficio dell’influente cugino (curatore dell’Arca), si nota dalla vetrata un grande maiale rosa che fluttua tra le torri della centrale (esplicito omaggio ai Pink Floyd e alla cover dell’album Animals, a sua volta riferimento all’allegorico romanzo “La fattoria degli animali” di George Orwell).



mercoledì 13 maggio 2009

Erano aaanni che non mi divertivo così




Ponchia: Secondo me ci siamo persi...
Paolino: Non ci siamo persi. Certo se avevo ancora il mio orologio...
Marco: Ancora Paolo! Se avevi ancora il tuo orologio noi non avevamo le nostre biciclette, e quindi...
Ponchia: E quindi... se io non conoscevo voi avevo ancora la mia macchina... e non stavo qua... ma vi rendete conto di dove siamo ragazzi o no... in mezzo al deserto... in bicicletta... probabilmente persi.
Paolino: Non ci siamo persi...
Ponchia: Sicuramente persi, cercando un posto che non sappiamo neanche che posto è, dove forse ci sono i due stronzi, ma dico forse... sulle indicazioni di un dentista... tedesco... albino... drogato... omosessuale... e del suo concubino che è un ergastolano.

Marrakech express

Quarto Potere



Quando si vuole parlare di cinema, a mio parere, bisogna partire dal film che viene considerato “la miglior opera cinematografica di tutti i tempi”: QUARTO POTERE.
Subito ci si chiede: chi ha deciso che Quarto Potere sia “Il Film”? E soprattutto, perché?
In Francia, alla fine degli anni Cinquanta, un gruppo di amici (tra cui François Truffaut e Jean-Luc Godard) con alle spalle migliaia di ore passate al cinema e la conoscenza profonda di centinaia di film, si riuniscono formando il movimento chiamato “Nouvelle Vague” per studiare tutto quello che era stato fatto sino a quel momento. Furono loro i primi a decretare la grandiosità dell’opera di Orson Welles.
Ora vediamo il perché.

La prima cosa da prendere in considerazione è l’anno di produzione, perché la sceneggiatura e le innovazioni stilistiche influenzano ancora oggi profondamente il cinema moderno. Quarto Potere è il film che ha suscitato “il maggior numero di vocazioni alla regia”.

Forte della performance radiofonica de “La guerra dei mondi” nella quale, con grande spavento collettivo, simulò uno sbarco di marziani, Welles riuscii a ottenere un contratto con la Major hollywoodiana RKO, che prevedeva la totale libertà d’espressione.

A quel punto realizzò un soggetto cinematografico scritto a quattro mani con l’amico Herman J. Mankiewicz, liberamente ispirato alla vita di uno degli uomini americani più potenti dell’epoca: William Randolph Hearst, che ne ostacolò in tutti modi l’uscita nelle sale senza, fortunatamente, riuscirci.

Non andrò ad analizzare tutto il film, ma solo alcuni punti della pellicola che vi forniranno nuovi spunti o modi alternativi di ‘vedere’ il film.

Inizio con due righe di trama:
Charles Foster Kane, magnate della stampa Usa, in punto di morte pronuncia la parola "Rosabella". Un giornalista incaricato di scoprire il significato della parola, comincia a fare delle ricerche sulla vita di questo personaggio controverso.

La sceneggiatura mostra i frammenti della vita del magnate, servendosi di una sequenza di passaggi temporali in avanti e indietro, quasi fossero i pezzi di un gigantesco puzzle, per poi arrivare alla conclusione del film con tutto il quadro perfetto. Tarantino ha utilizzato la sceneggiatura in modo similare per il film che l’ha reso famoso in tutto il mondo: Pulp Fiction.

Durante le prime scene del film c’è un’inquadratura che fa presagire come sarà tutto il resto del film e la sua grandiosità: Kane muore, dalla sua mano cade a terra una sfera di cristallo con al suo interno un paesaggio innevato e, subito dopo, nella stanza entra un’infermiera.

Come potete osservare qui sopra, l’inquadratura è decisamente notevole.

Welles gira anche il cortometraggio “il cinegiornale”, che verrà proiettato nelle sale cinematografiche all’interno del film stesso, dove racconta tutta la vita di Kane dalla nascita nella fattoria del Colorado sino alla morte nella sua reggia di Xanadu. Un film nel film.
Salta subito all’occhio la pellicola invecchiata (ricordiamo sempre che il film è del 1941): al tempo non c’erano i computer per poter creare questo effetto antico e usurato, è stata quindi presa la pellicola e graffiata manualmente, con il rischio di dover buttare ore di riprese.

Altri virtuosismi utilizzati, oltre alle inquadrature molto distorte, sono i giochi di luci e ombre, l’uso potente della profondità di campo (i dettagli sullo sfondo sono a fuoco quanto quelli in primo piano) e dei piani sequenza, dei grandangoli nonché la dissolvenza delle immagini per montaggio .
Ha utilizzato un modo di girare completamente fuori dagli schemi dell’epoca.

Nel 1941, a soli 26 anni, Welles vinse l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Ma ebbe anche numerose nomination: miglior film, miglior attore protagonista, migliore scenografia, migliore fotografia, miglior regista, miglior montaggio, migliore colonna sonora e miglior montaggio sonoro.




Se vi ho incuriosito al punto che vorreste vederlo, o siete solamente curiosi di sapere chi è “Rosabella”, vi consiglio il cofanetto uscito nel 2006 comprendente anche il documentario “The battle over citizen Kane – la sfida che segnò la storia del cinema”, che ha ispirato il film “RKO 281 - la vera storia di Quarto Potere”.

Se vi va, poi, fatemi sapere se vi è piaciuto.


Benvenuti


...è stata un'attesa lunga ed estenuante...
Dovete lasciarvi tutto dietro. Paura, dubbio, scettisismo. Sgomberate la mente.
Io posso solo indicarvi la soglia. Siete voi quelli che la devono attraversare...
E' la vostra ultima occasione, se rinunciate non ne avrete altre.
Pillola azzurra, fine della storia: cliccate sulla X in alto a destra, domani vi sveglierete in camera vostra, e crederete a quello che vorrete.


Pillola rossa, restate nel paese delle meraviglie, e vedrete quant'è profonda la tana del bianconiglio...
Vi invito ad osservare che i segnali "allacciate le cinture" e "non fumare" sono accesi.
Appoggiatevi allo schienale e...
BUON VOLO!!!