sabato 9 agosto 2014

The Dark Side Of The Rainbow



Nel 1939 esce, nelle sale cinematografiche, il film prodotto dalla Metro Goldwyn Mayer,  “Il mago di OZ” diretto dal regista Victor Flaming con Judy Garland nel ruolo di Dorothy.
La pellicola è ispirata a Il meraviglioso mago di Oz, il primo dei quattordici libri di Oz dello scrittore statunitense L. Frank Baum.
 
Travolta da un ciclone, la piccola Dorothy si ritrova sbalzata dalla tranquilla e grigia fattoria degli zii, nel Kansas, al magico e misterioso regno di Oz. Se vuole tornare a casa la bambina deve parlare col Mago di Oz in persona, ma non è facile: per raggiungerlo, nella sua meravigliosa Città di Smeraldo, dovrà attraversare territori sconosciuti e superare mille insidie, sarà accompagnata alla meta dal celeberrimo terzetto composto dal Leone, dallo Spaventapasseri e dall'Uomo di Latta.

Il film, pur avendo sei nomination agli Oscar, ne vinse solamente due (Oscar alla migliore colonna sonora, Oscar per la migliore canzone) perché Via col vento dominò la manifestazione di quell'anno vincendo ben otto statuette più due Oscar "speciali".
Eterna e riproposta da molti artisti la celeberrima Over the Rainbow, interpretata dalla stessa Judy Garland.


Nel 1973 uscì The Dark Side Of The Moon disco storico del rock che portò ai Pink Floyd una fama che continua a resistere nonostante il passare degli anni e delle generazioni.
Si presenta con un titolo intrigante e con una copertina con un’ immagine molto semplice, molto minimalista.
Il prisma rimane bene impresso nella memoria, e ogni volta che lo si vede non si può fare a meno di pensare ai Pink Floyd.

Cosa mai legherà The Dark Side Of The Moon alla dolce Dorothy?

Fin dagli esordi le grafiche innovative hanno accompagnato l'opera dei Pink Floyd diventandone un elemento essenziale. La band sperimenta i primi light show coinvolgendo il pubblico con la proiezione d’immagini, diapositive e l'impiego massiccio di un efficace impianto luci, che verrà nel tempo potenziato e perfezionato.



Inoltre la discografia del gruppo comprende due colonne sonore: More (concepito per il film More del regista francese Barbet Shroeder) e Obscured By Clouds soundtrack del film La Vallée sempre di Shroeder (mai distribuito nelle sale italiane, né doppiato in italiano).

Anche se la più famosa collaborazione avvenne con il regista Michelangelo Antonioni per il film Zabriskie Point.
La celebre colonna sonora era stata originariamente commissionata ai soli Pink Floyd ma, a seguito della persistente insoddisfazione del regista italiano per il materiale proposto, essa finì per comprendere solo tre brani del gruppo inglese.
Memorabile il commento musicale alla scena dell'esplosione della villa nel deserto, che i Pink Floyd accompagnarono con un rifacimento di Careful With That Axe, Eugene (pubblicato in versione live nel primo disco dell'album Ummagumma) e re intitolato per l'occasione Come In Number 51, Your Time Is Up.


L'album The Dark Side messo in sincrono e sovrapposto a Il Mago di Oz sembra la colonna sonora "nascosta" del film stesso.

Se si prova a fare un esperimento utilizzando piccole dritte facilmente ci si accorge subito che a ogni passaggio tra una canzone e l’altra corrisponde un cambio di scena e come l'atmosfera dei pezzi dei Pink Floyd rispecchia quello che succede nel film.
La sincronia avviene talvolta a livello d’impatto sensoriale (all’entrata in scena della strega in bicicletta partono le campanelle d’intro di Time) e talvolta a livello semantico (quando Dorothy torna a casa sul letto la canzone recita Home, home again, I like to be here when I can).
Quella più evidente è la scena in cui la casa di Dorothy è spinta via dal tornado, sembra essere perfettamente coreografata sulle note di The Great Gig In The Sky (Il grande spettacolo nel cielo) mentre la casa è in volo, si sente il vocalizzo di Clare Torry, invece quando Dorothy si addormenta la musica, si affievolisce.




sabato 2 agosto 2014

Per difendere l'immaginativa bisogna combattere



Edward D. Wood Jr.: Mi scusi signore
Orson Wells: Sì? 
Edward D. Wood Jr.: Eh...sono un giovane cineasta, suo grande ammiratore, volevo solo conoscerla.
Orson Wells: Molto piacere, Orson Wells.
Edward D. Wood Jr.: Piacere. Edward D. Wood Jr.....Sta lavorando?
Orson Wells: Il finanziamento per Don Chisciotte è fallito per la terza volta. 
Edward D. Wood Jr.: Accidenti, non posso crederci! Sembra afflitto dagli stessi miei problemi.
Orson Wells: Si tengono la borsa stretta. Non sai mai se finanziano a parole o se hanno i soldi. E credono di essere tutti registi.
Edward D. Wood Jr.: Sacrosanta verità! Lo sa che a me i produttori hanno rivoluzionato il film? 
Orson Wells: È una cosa che non sopporto! 
Edward D. Wood Jr.: E mi impongono i loro amici come protagonisti senza chiedersi se siano giusti per la parte.
Orson Wells: Ah, non me ne parli. Presto dovrò girare un giallo per la Universal, ma vogliono che Charlton Heston impersoni un messicano.
Edward D. Wood Jr.: Eh, signor Wells. Conviene davvero? 
Orson Wells: Sì, quando funziona sì! Lo sa su quale dei miei film ho avuto il controllo totale? Quarto potere. La produzione lo avrebbe bruciato ma nessuno è riuscito a toccare neanche un fotogramma. Ed... 
Edward D. Wood Jr.: Sì? 
Orson Wells: Per difendere l'immaginativa bisogna combattere! Perché spendere una vita a realizzare i sogni di qualcun'altro? 
Edward D. Wood Jr.: Grazie Orson.

Ed Wood