sabato 5 agosto 2017

The War - Il pianeta delle scimmie



Due anni dopo la guerra che ha innescato l'ex alleato di Cesare, Koba, le scimmie sono impegnate a difendersi e nascondersi dagli umani.
Cesare è sempre convinto di poter condividere la terra senza dover entrare in conflitto con il nemico, pertanto manda il suo primogenito alla ricerca di un posto dove vivere e prosperare senza pericoli.
Dopo un lungo viaggio Occhi Blu torna con delle ottime notizie, ma a seguito di un evento drammatico, Cesare abbandona presto l'idea di raggiungere la "terra promessa" insieme al resto del suo branco, per vendicare le perdite subite tra i suoi simili dichiarando guerra alla razza umana.


La sigla della 20th Century Fox suonata con i tamburi tribali ti immerge nella subito nella  natura selvaggia dov'è ambientato il film. Perché in quest'ultimo capitolo abbandoniamo una desolata San Francisco e la sua immensa foresta di sequoie del parco naturale della Contea di Marin per dirigerci verso la lande innevate del Nord America.
La bravura di Matt Revees, già regista del precedente Apes Revolution, è stata quella di prendere una saga fantascientifica e trasformare quest'ultimo capitolo in un film cruento, cupo e trascinante, che strizza l'occhio all'epopea western hollywoodiana e a La grande fuga.

Il film si incentra molto sul conflitto interiore dei due protagonisti.
Il sempre più "umano" Cesare, con quella sua sete di vendetta che solo i sapiens possono avere. Bravissimo Andy Serkis ad umanizzare il primate a tal punto da farci dimenticare che si tratta di un film di fantascienza, l'Academy dovrebbe trovare il coraggio di nominarlo all'Oscar per questo ruolo.
E il kurtziano colonnello McCullough con le sue deliranti idee di onnipotenza, interpretato da un ottimo Woody Harrelson. Non fossero bastati i monologhi di quest'ultimo a ricordare il capolavoro di Coppola è ben visibile un graffito nel tunnel sotto il campo di prigionia: Ape-ocalypse Now.


In quest'ultimo capitolo scopriamo che il "virus delle scimmie" è cambiato, infatti Cesare incontra sulla sua strada Nova, una bambina che ha perso la parola a causa di questa mutazione, che sta portando gli esseri umani sopravvissuti alla regressione.
Nova è anche una citazione alla pellicola del 1968 (la compagna muta di Taylor si chiama Nova), così come il secondogenito di Cesare, Cornelius (stesso nome dell'archeologo che, con la veterinaria Zira, aiuta Taylor a dimostrare la vera evoluzione delle scimmie).
Dall'altra parte invece non tutte le scimmie sono unite in un fronte unico. Infatti i seguaci del bonobo che ha scatenato la guerra, chiamati dispregiativamente Donkey dai soldati, si sono alleati con il Colonello nello sterminio dei loro simili.
L'influenza del farmaco ALZ-113 sulle scimmie al di fuori della tribù di Cesare ha portato alle creazione del personaggio "Scimmia Cattiva" che, oltre a fare da anello di congiunzione con tutti gli altri primati "intelligenti" della terra, serve ad alleggerire la tensione strappando un sorriso allo spettatore. Peccato che le movenze e l'aspetto ricordino molto l'elfo potteriano Dobby suscitando così solo una grande malinconia.

In occasione dell'uscita ala 20th Century Fox ha creato un partnership speciale con l'Istituto Jane Goodall per prestare assistenza in Congo agli scimpanzé salvati dal commercio illegale derivato dal traffico di carne selvatica di specie a rischio.



Comunque alla fine di tutto sarà sempre Madre Natura a decidere le sorti del pianeta.