sabato 7 luglio 2012

La pubblicità nei film


Era il 1986 quando Jerry Calà estraeva una sigaretta Chesterfield stringendo il pacchetto con il pollice e l'indice appoggiati sul lato stretto dello stesso: in questo modo, apparentemente scomodo e innaturale, il marchio risultava ben visibile e a favore dell'inquadratura.
Ebbene sì, ho visto Yuppies. 
Era un periodo buio della mia formazione cinematografica.

Le major dell'industria del tabacco utilizzavano spesso i film per pubblicizzare i loro prodotti perché, come fece notare nel 1972 la Production Inc. (casa di produzione cinematografica e televisiva) a R.J. Reynolds (produttore di sigarette), “è meglio di qualsiasi pubblicità trasmessa dalla televisione o pubblicata su una rivista, in quanto il pubblico è inconsapevole del coinvolgimento dello sponsor”.
A ruota sono stati seguiti da quasi tutte le altre multinazionali che, trovando la gallina dalle uova d’oro, sponsorizzano i film in cambio di spazi pubblicitari.

Uno dei casi più eclatanti è il film Cast Away considerato un vero e proprio film campagna-pubblicitaria della FedEx azienda di consegne, di cui il protagonista interpreta un dirigente. Lo stesso fondatore e proprietario dell'impresa, Fred Smith, appare in un cameo verso la fine del film. 
Inoltre il naufrago protagonista interpretato da Tom Hanks trova un amico in un pallone da pallavolo, prodotto dalla Wilson Sporting Goods, che chiama appunto Wilson; è il primo caso nella storia del cinema in cui un prodotto di una multinazionale diviene coprotagonista di un film (da manuale la scena in cui Tom Hanks grida il nome "Wilson" per parecchi secondi mentre il pallone si allontana trasportato dalle onde).


Ci sono invece altri marchi, prodotti e aziende di pura fantasia che spopolano nei film in maniera occulta o a favore della sceneggiatura.

Tarantino è un cultore di questi prodotti fittizi: i suoi personaggi fumano sigartette Red Apple, frequentano le catene di fast food Teriyaki Donut e Acuna Boys, utilizzano i taxi della Big Jerry Cab Co., volano con la compagnia aerea Air O., bevono caffe della Oak Ridge Caffee e birra della Old Chattanooga ed  ascoltano musica sul canale radio Austin Hot Wax 505.
In Pulp Fiction, ad esempio, Brett e i suoi amici vengono interrotti da Vincent e Jules proprio mentre stanno pranzando con gli hamburgers del Big Kahuna Burger
Il logo di questa finta catena di fast food hawaiana è stato creato da Jerry Martinez. "Big Kahuna" in gergo può significare una persona importante (quella che viene spesso tradotta con l'espressione "il pesce grosso") o fare l'affare più importante della propria vita ("Il colpaccio").



In The Constant Gardener il medicinale antitubercolare Dypraxa è oggetto di una sperimentazione non etica su pazienti africani. 
Di proprietà della multinazionale Karel Vita Hudson (KVH), il farmaco viene testato in Africa, da parte della società fittizia Three Bees, per un paio di anni, in attesa che la tubercolosi torni a essere un'emergenza sanitaria anche in Occidente. Ma nelle sperimentazioni cliniche, condotte senza andare troppo per il sottile, vengono registrati e occultati gravi danni sulle povere cavie africane: epatiti fulminanti, cecità, emorragie.



Uno dei mezzi di sostentamento del Fight Club e del Progetto Mayhem è la produzione e vendita del sapone. 
A casa di Tyler Durden, un piano viene dedicato proprio alla fabbricazione del sapone (venduto con la marca Paper Street Soap Co.). Oltre ad avere alcuni ingredienti in comune con nitroglicerina e dinamite fatta in casa, il sapone viene fabbricato partendo dal grasso rubato dalle cliniche di liposuzione.



Nel thriller psicologico The Game – Nessuna Regola il ricco uomo d'affari Nicholas Van Orton riceve dal fratello un insolito regalo di compleanno.
Una tessera per iscriversi ad un gioco di ruolo organizzato dalla società Consumer Recreation Services (C.R.S.). Questa esperienza gli cambierà la vita.
Da osservare che il taxi con il quale Nicholas finisce nella baia di San Francisco è della compagnia California Regal Sedans, C.R.S. appunto.



Renaissance. Nell’anno 2054 il mondo è un opprimente groviglio ipertecnologico, dominato dalla multinazionale farmaceutica Avalon, che pubblicizza su schermi giganti il magico elisir di eterna giovinezza e bellezza.  
Specializzata nel settore genetico ha intrapreso esperimenti un tempo inimmaginabili.  Ed è proprio alla scomparsa di una sua ricercatrice inizierà un’indagine che porterà alla luce tutti i suoi oscuri segreti.



La Leda è una grande azienda agro-alimentare ramificata nei cinque continenti, quotata in Borsa, in continua espansione verso nuovi mercati e nuovi settori. Il gioiellino, come la chiama il suo fondatore e patron dell'azienda Amanzio Rastelli.
La pellicola di Andrea Molaioli è un'analisi sulla grande crisi finanziaria globale, ispirata alle vicende del crac Parmalat.



Questi sono solo alcuni esempi, ma ce ne sono tanti altri.