venerdì 12 febbraio 2010

Renaissance



Parigi 2054.
Nella capitale francese, dove ogni gesto viene controllato e filmato, le telecamere di sorveglianza di un parcheggio riprendono il rapimento di una giovane donna.
Si tratta di Ilona Tasuiev, una promettente scienziata che lavora per la multinazionale farmaceutica Avalon.
Poiché non viene richiesto alcun riscatto e le indagini sembrano giunte a un punto morto, viene ingaggiato Barthélémy Karas, un poliziotto specializzato nei casi di sequestro di persona.
Questi dovrà interagire con personaggi più o meno loschi: il mentore della ragazza, il vice presidente della Avalon, un ricercatore giapponese e il boss della malavita locale.
Emergeranno anche indizi rilevanti come: furti di identità, file mancanti negli archivi della Avalon, e il protocollo “Renaissance”.
Karas scoprirà che la giovane è coinvolta in una cospirazione più grande di qualsiasi immaginazione.
Trovare Ilona, a questo punto, diventa vitale. La posta in gioco è molto più alta della sola vita della ragazza.


Opera prima del regista francese Christian Volckman girata in Motion Capture, che consiste nel filmare attori equipaggiati di captatori per poi rielaborare le immagini graficamente, Renaissance fa piombare lo spettatore in un intrigo poliziesco a ritmo serrato dove si susseguono inseguimenti, sparatorie e colpi di scena.
Non mancano le tematiche socio-politiche: etica della ricerca scientifica e manipolazione genetica, avidità senza fine delle multinazionali, sviluppo di una polizia high-tech che sorveglia la città attraverso telecamere e archivi interconnessi.
E' Parigi la vera protagonista di questo film: labirintica, piena di tunnel ed edifici a più piani sempre dominati dalla Tour Eiffel, dal Sacro-Cuore e da Notre-Dame (trasformata in grande magazzino), mantenendo una giusta distanza tra l’immaginario della fantascienza e il realismo contemporaneo.
L’utilizzo del bianco e il nero non solo neutralizza le espressioni dei personaggi, che comunicano più che altro con il sonoro rievocando i film noir anni 30, ma rende più affascinante la visione giocando a meraviglia con i contrasti di ombre e luci.



2 commenti :

  1. beh, come sempre, sei bravissimo nell'esporre la trama sotto un occhio cinefilo come il tuo!
    Io, da profana, ho apprezzato molto le atmosfere gotiche, i giochi di luci e ombre, soprattutto nelle movenze dei personaggi (molto intrigante la sensualità dei personaggi femminili con tocco soft-fetish) e le loro espressioni, gli scenari futuristici, assolutamente originali e minuziosi nei dettagli che, se consideriamo le sole due possibilità di colore a disposizione, rende il tutto ancora più sorprendente e piacevole nello stupore della visione. Trama anche molto bella, sebbene i temi, come si sa, sono più o meno sempre gli stessi: l'abilità sta nel personalizzarli, rendendoli ogni volta unici!
    Bravo! continua perchè secondo me è la tua strada!
    :*

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  2. Grazie :*
    Comunque anche la tua esposizione è professionale. Hai notato delle cose che a me sono sfuggite.....stai imparando :)

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