mercoledì 13 maggio 2009

Quarto Potere



Quando si vuole parlare di cinema, a mio parere, bisogna partire dal film che viene considerato “la miglior opera cinematografica di tutti i tempi”: QUARTO POTERE.
Subito ci si chiede: chi ha deciso che Quarto Potere sia “Il Film”? E soprattutto, perché?
In Francia, alla fine degli anni Cinquanta, un gruppo di amici (tra cui François Truffaut e Jean-Luc Godard) con alle spalle migliaia di ore passate al cinema e la conoscenza profonda di centinaia di film, si riuniscono formando il movimento chiamato “Nouvelle Vague” per studiare tutto quello che era stato fatto sino a quel momento. Furono loro i primi a decretare la grandiosità dell’opera di Orson Welles.
Ora vediamo il perché.

La prima cosa da prendere in considerazione è l’anno di produzione, perché la sceneggiatura e le innovazioni stilistiche influenzano ancora oggi profondamente il cinema moderno. Quarto Potere è il film che ha suscitato “il maggior numero di vocazioni alla regia”.

Forte della performance radiofonica de “La guerra dei mondi” nella quale, con grande spavento collettivo, simulò uno sbarco di marziani, Welles riuscii a ottenere un contratto con la Major hollywoodiana RKO, che prevedeva la totale libertà d’espressione.

A quel punto realizzò un soggetto cinematografico scritto a quattro mani con l’amico Herman J. Mankiewicz, liberamente ispirato alla vita di uno degli uomini americani più potenti dell’epoca: William Randolph Hearst, che ne ostacolò in tutti modi l’uscita nelle sale senza, fortunatamente, riuscirci.

Non andrò ad analizzare tutto il film, ma solo alcuni punti della pellicola che vi forniranno nuovi spunti o modi alternativi di ‘vedere’ il film.

Inizio con due righe di trama:
Charles Foster Kane, magnate della stampa Usa, in punto di morte pronuncia la parola "Rosabella". Un giornalista incaricato di scoprire il significato della parola, comincia a fare delle ricerche sulla vita di questo personaggio controverso.

La sceneggiatura mostra i frammenti della vita del magnate, servendosi di una sequenza di passaggi temporali in avanti e indietro, quasi fossero i pezzi di un gigantesco puzzle, per poi arrivare alla conclusione del film con tutto il quadro perfetto. Tarantino ha utilizzato la sceneggiatura in modo similare per il film che l’ha reso famoso in tutto il mondo: Pulp Fiction.

Durante le prime scene del film c’è un’inquadratura che fa presagire come sarà tutto il resto del film e la sua grandiosità: Kane muore, dalla sua mano cade a terra una sfera di cristallo con al suo interno un paesaggio innevato e, subito dopo, nella stanza entra un’infermiera.

Come potete osservare qui sopra, l’inquadratura è decisamente notevole.

Welles gira anche il cortometraggio “il cinegiornale”, che verrà proiettato nelle sale cinematografiche all’interno del film stesso, dove racconta tutta la vita di Kane dalla nascita nella fattoria del Colorado sino alla morte nella sua reggia di Xanadu. Un film nel film.
Salta subito all’occhio la pellicola invecchiata (ricordiamo sempre che il film è del 1941): al tempo non c’erano i computer per poter creare questo effetto antico e usurato, è stata quindi presa la pellicola e graffiata manualmente, con il rischio di dover buttare ore di riprese.

Altri virtuosismi utilizzati, oltre alle inquadrature molto distorte, sono i giochi di luci e ombre, l’uso potente della profondità di campo (i dettagli sullo sfondo sono a fuoco quanto quelli in primo piano) e dei piani sequenza, dei grandangoli nonché la dissolvenza delle immagini per montaggio .
Ha utilizzato un modo di girare completamente fuori dagli schemi dell’epoca.

Nel 1941, a soli 26 anni, Welles vinse l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Ma ebbe anche numerose nomination: miglior film, miglior attore protagonista, migliore scenografia, migliore fotografia, miglior regista, miglior montaggio, migliore colonna sonora e miglior montaggio sonoro.




Se vi ho incuriosito al punto che vorreste vederlo, o siete solamente curiosi di sapere chi è “Rosabella”, vi consiglio il cofanetto uscito nel 2006 comprendente anche il documentario “The battle over citizen Kane – la sfida che segnò la storia del cinema”, che ha ispirato il film “RKO 281 - la vera storia di Quarto Potere”.

Se vi va, poi, fatemi sapere se vi è piaciuto.


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