sabato 18 luglio 2009

Suspense e sorpresa


Prendendo spunto dal commento di Emanuela, al post sul piano sequenza riporto come Alfred Hitchcock differenzia la suspense dalla sorpresa.
Nell’intervista rilasciata dal regista a Truffaut che potete leggere integralmente nel libro “Il cinema secondo Hitchcock”, il regista spiega:

“La differenza tra suspense e sorpresa è molto semplice e ne parlo molto spesso. Tuttavia nei film c’è spesso confusione tra queste due nozioni. Noi stiamo parlando, c’è forse una bomba sotto questo tavolo e la nostra conversazione è molto normale, non accade niente di speciale e tutt’a un tratto: boom l’esplosione. Il pubblico è sorpreso, ma prima che lo diventi gli è stata mostrata una scena assolutamente normale, priva di interesse. Ora veniamo alla suspense. La bomba è sotto il tavolo e il pubblico lo sa, probabilmente perché ha visto l’anarchico mentre la stava posando. Il pubblico sa che la bomba esploderà all’una e sa che è l’una meno un quarto – c’è un orologio nella stanza -; la stessa conversazione insignificante diventa tutta in un tratto molto interessante perché il pubblico partecipa alla scena. Gli verrebbe da dire ai personaggi sullo schermo: “Non dovreste parlare di cose banali, c’è una bomba sotto il tavolo che sta per esplodere da un momento all’altro”. Nel primo caso abbiamo offerto al pubblico quindici secondi di sorpresa al momento dell’esplosione. Nel secondo caso gli offriamo quindici minuti di suspense. La conclusione di tutto questo è che bisogna informare il pubblico ogni volta che è possibile, tranne quando la sorpresa è un twist, cioè quando una conclusione imprevista costituisce il sale dell’aneddoto”.
Questa teoria Hitchcock la riporta molto bene in una sequenza del film “Marnie”.
La protagonista è una cleptomane, a fine turno si nasconde nell’ufficio dove lavora, riesce ad aprire la cassaforte (sapendo dove si trova la combinazione) e la svaligia.
Quando sta per andarsene, arriva la donna delle pulizie.
Le due donne sono nella stessa grande stanza, ma separate solo da un piccolo divisorio, Marnie si accorge della presenza della donna grazie al rumore; la signora delle pulizie, invece, convinta d’essere sola, continua a lavare il pavimento, camminando all’indietro nella direzione della protagonista.
E' la stessa inquadratura, ma assistiamo a due scene differenti. Hitchcock tiene lo spettatore con il fiato sospeso in attesa che la protagonista sia scoperta dall’inserviente.
Per non fare rumore, Marnie, si leva le scarpe le mette nelle tasche del cappotto, poi a piedi nudi, si dirige verso l’uscita, ma, a sua insaputa, una delle due le sta lentamente uscendo dalla tasca con il rischio che cada e faccia rumore (dal momento che entra la donna delle pulizie alla scarpa che sta per cadere abbiamo la suspense).
Poco prima che Marnie riesce ad uscire dalla stanza, la scarpa cade a terra. Ma la domestica non sente il tonfo perché è sorda (ecco la sorpresa).
Hitchcock ha tenuto lo spettatore inchiodato alla poltrona (perché chi vede il film parteggia per la cleptomane), lo ha fatto sudare freddo, e ha sciolto la tensione emotiva con un imprevedibile colpo di scena.

1 commento :

  1. Hitchcock è pur sempre Hitchcock no? :)
    Finalmente ho visto Fight Club: distruttivo ma istruttivo..
    Grazie Brown!
    Aspetto Memento!..... "vendere,vendere"!!!

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